27/12/08

Letture online!

Una piccola chicca, mentre cercavo a destra e a manca, ho scoperto che esiste uno stupendo compendio alla Wikipedia ovvero, WIKISOURCE, dove si trovano un sacco di libri da leggere.
A lato potete ammirare la mia prossima lettura! ^_-
Era da tempo che volevo leggere il libro in originale, ed ora l'ho trovato.

Vi aspetto tutti nel magico mondo di OZ!!!

26/12/08

Prove natalizie!

Anzitutto, BUON NATALE!!!!
Finalmente ho un attimo di tempo, dopo le mangiate e le dormite (ero decisamente in astinenza da sonno) di rimettermi al tavolo da disegno.
Nuovo esperimento, dovuto alle mie letture recenti di come alcuni artisti lavorano.
Nel caso di specie, sto tentando di buttar giù una storia di cui, bene o male, avevo da tempo abbozzato il primo episodio.

Sulla base quindi di bozzetti in dimensione figurina panini, ho preso in mano le tavole originali ed ho iniziato a disegnare.
Qui a lato trovate le prime tre tavole nella fase iniziale di abbozzo. Ho deciso infatti di lavorare contemporaneamente su 3 tavole e procedere pian piano alla definizione di ognuna.
Visto che è un esperimento, ne approfitto per fare la "cronaca" sul blog e vedere cosa ne salta fuori.

Altra piccola soddisfazione è il mio nuovo scanner Epson (spesa complessiva € 99,00) che pur essendo informato A4, riesce a prendere per intero l'area di lavoro in B4.
E' in questo formato che sto realizzando le tavole... Beh, aprendo un ulteriore inciso, sto lavorando in un formato ibrido, disegno nell'area stampabile del formato manga, che è notevolmente più estesa di quella dove normalmente vengono disegnati i manga.
Ad ogni modo, visto lo scanner comodo comodo (abitualmente scansiono in ufficio), riuscirò a catture i vari momenti di definizione dei disegni.
Piccola nota, nelle prime tre tavole si vede solo il cattivo della storia...
Bahahahahahh! ^_^
Di seguito vedete il prosieguo del lavoro di renderizzazione e definizione delle tavole. Pian pianino il disegno prende forma.

19/12/08

Prime prove di realizzazione di tavola

Ebbene sì, dopo anni di pocci, sto cercando di realizzare 8 tavole consecutive... ci riuscirò mai?
Questa è una delle prime prove sui materiali e su come procedere nel lavoro. Infatti col poco tempo a disposizione so cercando di compattare al minimo gli sprechi di tempo.
Di seguito trova delle matite abbozzate, il formato è quello del B4 ovvero il formato dei manga.
Sto lavorando infatti completamente con strumentazione giapponese (beh, la matita è nostrana, ma credo conti poco). Ho recuperato per l'occasione vecchi lay-out opportunamente ingranditi e poi utilizzati come riferimento attraverso il passaggio di ricalco con il tavolo luminoso. Ahimè il lay-out pur dando bene il senso della tavola era pieno zeppo di errori. Prospettive ballerine oltre che anatomie discutibili. Mi ci sono cimentato un po' (appena ho un attimo cerco di caricare un'immagine che unica dei vari passaggi "realizzativi"). Vedete comunque a lato le matine in B4 più o meno abbozzate.

Il successivo passo è stato quello di vedere come reagivano i materiali al passaggio a china. In futuro cercherò di ridurre i tempi morti del "fare e rifare" per cui cercherò di disegnare ed inchiostrare sul medesimo supporto. Tuttavia non sempre dopo aver inchiostrato le matite, quando si cancella la grafite le chine "reggono" il passaggio a gomma. Per cui sulle matite che avete visto prima ho realizzato due riquadri. Come potete vedere nell'immagine a fianco.
In parte ho improvvisato con l'inchiostrazione, le matite erano molto approssimative, ma altro scopo del tentativo era quello di vedere cosa si poteva lasciare indefinito e cosa invece definire meglio perchè necessario per l'inchiostrazione del disegno definitivo.

Il risultato finale, anche se a livello di disegno è orrido (ci sono errori grossolani e visibili), mi ha molto soddisfatto. Ho precedentemente passato la gomma pane sulle matite, giusto per togliere uno strato di "sporco" da grafite, ma dopo aver inchiostrato vari disegni, il passaggio a gomma ha restituito il bianco originale del foglio, lasciando ben definite le chine. Questi materiali sono veramente eccezionali!
A lato trovate layout, matite parziali in B4 e la tavola parzialmente inchiostrata.

29/11/08

Fare e rifare...

Qui a lato trovate un disegno del 1996 di Justice, Nova e Spidey (Ben Really, era l'epoca della saga del clone). Mi è tornato tra le mani mentre spulciavo un po' di vecchi disegni dentro un album.
Così, per passar il tempo mi ci sono rimesso sopra.

Come vedete i New Warriros sono una mia passione da moooolto tempo.



Qui a lato vedete le matite, non ancora ultimate, ma che danno abbastanza bene un'idea del disegno finale. A breve spero di poter ultimare il tutto e passare all'inchiostrazione.




----------------------------------------
Addendum del 18/12/08 - dopo un periodo di lavoro intenso che non mi ha permesso di fare molto, finalmente ieri sera sono riuscito ad ultimare le chine del disegno. Così, a conclusione del tutto, vi allego matite definitive e relative chine.
Giusto per dare un'idea delle dimensioni reali del disegno le matite sono state fatte su di un foglio A4.





16/11/08

Piccola nota a margine


Ehm... mi vergogno notevolmente, ma ho scoperto che amici ed anche internettisti sconosciuti hanno postato commenti, di cui io non mi ero nemmeno accorto.
Devo delle scuse ad Anna che mi aveva chiesto un disegno, per festeggiare i 3 mesi di fidanzamento... a maggio 2008 T_T Ahimè ho visto il messaggio solo oggi.

Continuate a postare cmq prometto, io cercherò di stare più attento per il futuro! ^_-

Nel mentre ne approfitto per postare un viso che ho inchiostrato oggi. Solito sistema pennello jappo e carta jappo oltre la mia fidata lavagna luminosa. Alla prossima!

12/11/08

Nuovo materiale jappo e nuovi progetti

Beh, come già detto in quel di Lucca ho anche trovato alcune "novità" veramente interessanti nello stand Japan.
Ultimo acquisto veramente geniale, l'ho appena testato, è un pennello ricaricabile ad inchiostro.
In pratica ha la punta di un pennello normale, tra l'altro molto ben strutturata, si riesce comodamente a passare da un tratto sottilissimo ad uno grosso (io ho ricoperto campiture di nero piuttosto estese). Nel manico, sostituibile, del pennello c'è invece il contenitore di inchiostro.
Unico "inconveniente" è che il nero della china, credo anche per rendere possibile la gestione del pennello, non è intensissimo. Ah, dimenticavo di dirlo, la cosa eccezionale è che lo si usa come una penna, dopo l'utilizzo non si lava il pennello, ma semplicemente si chiude il tappo della penna.
Insomma velocizza notevolmente il lavoro.

Ovviamente, tutto questo sulla "carta", così ho provato ad usare la penna su carta! ahahah! Qui sotto trovate delle vecchie matite, parliamo degli inizi del 200o credo, poi inchiostrate con la penna, praticamente è tutto fatto con la suddetta penna oltre a qualche aggiustatina, come è normale, con un bianco coprente, sempre jappo.

L'esperimento oltre ad essere relativo alla penna era anche relativo ad un nuovo tipo di formato con cui volevo provare a disegnare.
Infatti, a causa dei miei vari impegni lavorativi, ho sempre meno tempo da dedicare al disegno e volevo trovare un modo di realizzare qualche tavola senza metterci una vite e, soprattutto, non concludere l'opera.
Ecco quindi che la tavola originale, disegnata all'epoca in formato classico comic book, è stata rimpicciolita per rientrare nella gabbia in formato manga (devo ancora utilizzare un tot di carta professionale che ho comprato l'anno scorso per questo tipo di fumetto ;D ).


I risultati li avete sotto gli occhi. Il formato è un B4 ed ammetto che è una giusta combinazione tra dettaglio e riduzione (ma devo fare ancora delle prove di stampa). Come potete vedere oltre alla semplice inchiostrazione ho fatto, come è mio solito, un po' di attività di rivisitazione qua e là, visto il disegno decisamente datato. Il risultato, tuttavia, mi soddisfa alquanto perché, tra l'altro, mi ha richiesto solo un pomeriggio di lavoro.

Finisco con un'immagine con matite e chine a confronto diretto.

Spero nel futuro di fare qualche tentativo per realizzare nuove tavole a matita con il suddetto formato. Se anche in questo caso i tempi di produzione saranno ridotti - ma una cosa è inchiostrare, un'altra disegnare - spero sul serio di mettere in cantiere un fumetto a breve.
Chissà!

10/11/08

Back from Lucca Comics 2008!

Beh, direi che la 4 giorni a Lucca è stata veramente notevole!
Forse sarà grazie alla buona compagnia, forse alla location, eravamo alloggiarti in un agriturismo in mezzo agli ulivi in quel di Buti, insomma, giornate memorabili!

Io come al solito ho fatto scorta di piccole meraviglie del mercato giapponese. A breve spero di farvi ammirare i risultati ottenuti in questi giorni con il mio pennello penna acquistato nello stand di MANGA EDEN.

Cosa ho fatto in quel di Lucca?

Beh oltre aver girato come una trottola ho avuto la possibilità di vedere ben 4 showcase di artisti che ammiro notevolmente.

GARY FRANK: forse l'intervista più "fredda", ma questo anche dovuto al fatto che era giovedì mattina, c'era poca gente e chi ha fatto domande al buon Gary ha chiesto delle cose abbastanza frivole. Lui è veramente un mito, oltre a disegnare decisamente bene. Nessuna nota particolare però da segnalare.

CARLOS PACHECO: Carlos, al contrario di Gary, era decisamente spassoso! Ha fatto un sacco di battute ed ha interagito con il pubblico, peccato forse che con la traduttrice a fianco si perde un po' della verve di simili situazioni. Carlos è un biologo e, come molti da noi in Europa, prima di sfondare nella difficile professione del disegnatore, ha fatto altro. E' un carattere tipicamente latino, solare e divertente, ed un disegnatore eccelso!

JOHN ROMITA JR: Forse l'unica "superstar" o trattata come tale, quando è entrato nel padiglione John c'è stato uno scroscio di applausi. Oggettivamente è un mito, ha disegnato e chiacchierato col pubblico in piedi (il gossip è che essendosi rotto il braccio da piccolo deve disegnare con un certo angolo polso / braccio). Anche lui persona spassosissima, ha raccontato in parte delle esperienze ed emozione nella realizzazione del suo Spiderman - 11 settembre. La cosa incredibile e che lui, abitante di Manhattan, non era a NY quando è successo il fattaccio, ma dai nonni in florida. Così si è trovato a disegnare il tutto lontano da casa, mentre le news scorrevano sulle TV, e con l'ansia della famiglia e degli amici lasciati a NY. Ovviamente ama l'Uomo Ragno, un po' il simbolo della famiglia Romita, anche se ha affermato di divertirsi di più a disegnare il Punitore o Devil.

STEVE RUDE: forse il personaggio più curioso e particolare! Steve è un omone enorme, sarà almeno un metro e novanta per non so quanti chili, ha una notevole stazza, pur non essendo "grasso". Un omone appunto! Steve ha decisamente intrattenuto e colloquiato con li pubblico, raccontandosi e raccontando molto della sua vita e del suo modo di pensare. Persona splendida, "sognatore" che ha creduto si da ragazzo al suo sogno ed oggettivamente i fatti gli hanno dato ragione: Nexus ma anche la Falena e tante sue produzioni sono memorabili ed il suo stile è inconfondibile. Ora addirittura pubblica le sue stesse storie, editore di se stesso. Ha affrontato molte avversità sempre cavandosela anche in situazioni brutte (ha rischiato di perdere la casa a seguito di un investimento non andato a buon fine - la realizzazione del cartone di Nexus).

Direi come primo scorcio è buono!

Seguiranno un bel po' di foto di Cosplayer, non mie, ma dei miei assatanati accomagnatori.

Piccola chicca finale, Venerdì ore 19 partecipato al concerto di Cristina D'avena con i Gem-Boys... un spasso!

29/10/08

Preparativi per Lucca

Domani, finalmente, parto per la 4 giorni di Lucca 2008. Spero al rientro di poter postare un bel po di foto visto che quest'anno penso di farmi dai due ai tre giorni in fiera. Le previsioni meteo non sono delle migliori, ma io incrocio le dita!

14/09/08

Scale cromatiche e studio del colore


Alcuni esercizietti di gradazione del colore.
Ho utilizzato il sistema CMYK, utilizzato per la stampa e non l'RBG.

07/09/08

Un poco di filosofia...

Beh, pur essendo un escursus inusuale per li Blog, direi che le origini del nome, permettano una piccola incursione nel mondo della filosofia. Sto leggendo Seneca quest'estate. Lettura piacevolissima visto il modo di scrivere le sue epistulae, brevi perle di riflessione antica, ma con mia sorpresa, decisamente attuale.

Tratto dalle lettere morali a Lucilio, Libro VII, 63:

"1 Mi dispiace molto per la morte del tuo amico Flacco, ma non vorrei che tu ne soffrissi più del giusto. Non oso pretendere che tu non ti addolori, anche se so che sarebbe meglio. Ma una fermezza del genere può averla solo chi è ormai molto al di sopra della fortuna. La morte pungerà la sua anima, ma la pungerà solamente. Se scoppiamo in lacrime, è perdonabile, purché le lacrime non scorrano a fiotti, e siamo noi stessi a reprimerle. Morto un amico, gli occhi non devono gonfiarsi di pianto, ma neanche esserne privi; bisogna versare qualche lacrima, non singhiozzare disperatamente. 2 Credi che ti imponga una dura legge? Eppure il più grande poeta greco concede il diritto di piangere, ma per un solo giorno, e racconta che anche Niobe si preoccupò del cibo. Domandi da dove nascano i lamenti e i pianti sfrenati? Attraverso le lacrime vogliamo dimostrare il nostro rimpianto e non ci conformiamo al dolore, lo ostentiamo; nessuno è triste per se stesso; che misera stupidità! c'è un'ostentazione anche del dolore. 3 "Come?" chiedi. "Dovrò dimenticarmi di un amico?" È breve il ricordo che gli prometti se dura in te quanto il dolore; alla prima occasione ti si spianerà la fronte al riso. E non rimando a un tempo più lontano, quando si mitiga ogni pena e si attenuano anche i lutti più lancinanti. Appena avrai smesso di spiarti, quest'ombra di tristezza svanirà. Ora sei proprio tu a custodire il tuo dolore; ma esso sfugge anche a chi lo custodisce: più è forte, più rapidamente finisce. 4 Rendiamoci gradevole il ricordo dei nostri morti. Nessuno ripensa volentieri a una cosa che gli procura sofferenza ed è inevitabile che il nome delle persone amate e perdute ci provochi una fitta di angoscia: ma questa fitta comporta un suo piacere. 5 Diceva spesso il nostro Attalo: "Il ricordo degli amici defunti ci è gradito come certi frutti sono gradevolmente acerbi, come nel vino troppo invecchiato non disdegnamo proprio quel suo sapore amarognolo; quando è passato un po' di tempo si spegne ogni sofferenza e subentra un piacere puro." 6 Se vogliamo credergli: "Pensare agli amici che sono in vita è come gustare focaccia e miele: il ricordo di quelli scomparsi, invece, è dolce e amaro al tempo stesso. Chi può negare che anche i cibi acri al palato e asprigni stuzzicano l'appetito?" 7 Non sono d'accordo: per me il pensiero degli amici morti è dolce e gradevole; li avevo e pensavo che li avrei perduti, li ho perduti e penso di averli ancòra.

Comportati, dunque, mio caro, in modo adatto al tuo equilibrio, non interpretare in maniera distorta un beneficio della fortuna: ti ha tolto, ma ti ha dato. 8 Godiamo, perciò avidamente della presenza degli amici, perché non sappiamo per quanto tempo ci possa toccare. Basta riflettere a quante volte li abbiamo lasciati per qualche lungo viaggio o come siamo stati tanto senza vederli pur abitando nello stesso luogo; è facile rendersi conto che abbiamo perduto più tempo quando erano vivi. 9 Come si fa a tollerare che uomini tanto trascurati con gli amici piangano poi disperatamente e non amino nessuno, se non dopo averlo perduto? Temono che si dubiti del loro amore e allora si abbandonano alla disperazione, cercano tardive testimonianze del loro affetto. 10 Se abbiamo altri amici e non possono esserci di conforto per la perdita di uno solo, ci comportiamo male con loro e li stimiamo poco; se non ne abbiamo altri, il male che ci siamo inflitti da noi stessi è superiore a quello che ci viene dalla sorte: essa ci ha tolto un solo amico, noi tutti quelli che non ci siamo fatti. 11 E poi chi non sa amare più di uno, non ama eccessivamente neppure quel solo. Se un tale, rimasto a sèguito di un furto sprovvisto dell'unica veste che possedeva, preferisce piangere nudo invece che cercare un modo per scampare al freddo e trovare qualcosa con cui coprirsi le spalle, non ti sembrerebbe completamente pazzo? Hai seppellito una persona che amavi? Cercane un'altra da amare. Invece di piangere, è meglio farsi un nuovo amico.

12 Quello che sto per aggiungere è trito e ritrito, lo so; ma non voglio tralasciarlo solo perché lo hanno già detto tutti: "Col passare del tempo sente esaurirsi il proprio dolore anche chi non vi ha posto fine volontariamente." Ma è proprio una vergogna per un individuo assennato che il rimedio al dolore sia la stanchezza di soffrire: è meglio che sia tu a lasciare il dolore, non il dolore te; rinuncia subito a un atteggiamento che, anche volendo, non sarai in grado di sostenere a lungo. 13 I nostri padri stabilirono un anno di lutto per le donne, ma come limite massimo, non minimo, al pianto; per gli uomini, invece, la legge non fissa nessun periodo, perché non sarebbe dignitoso. Puoi menzionarmi una sola di quelle donnette che, tirate via a forza dal rogo, allontanate a stento dal cadavere del marito, abbia pianto per tutto un mese? Niente viene più rapidamente a noia del dolore e, se è recente, trova un consolatore e attira qualcuno a sé, ma se è di vecchia data, è deriso, e a ragione: o è simulato o è stupido.

14 A scriverti queste cose sono proprio io che ho pianto il mio carissimo amico Anneo Sereno senza nessun ritegno e così, mio malgrado, sono da mettere tra gli esempi di uomini sopraffatti dal dolore. Oggi, però condanno il mio comportamento e capisco: non aver mai considerato la possibilità che lui morisse prima di me è stato il motivo fondamentale di quel mio pianto eccessivo. Avevo davanti agli occhi solo questo, che lui era più giovane, molto più giovane di me; come se il destino rispettasse l'ordine di anzianità! 15 Riflettiamo, perciò sempre che tanto noi, quanto tutti i nostri cari, siamo mortali. Allora avrei dovuto dire: "Il mio Sereno è più giovane di me: che importa? Dovrebbe morire dopo di me, ma può anche morire prima." Non l'ho fatto e la sventura si è abbattuta all'improvviso su di me senza che me lo aspettassi. Ora penso che tutto è mortale e che, come tale, non obbedisce a una legge precisa: potrebbe accadere oggi quello che può capitare un giorno qualsiasi. 16 Riflettiamo su questo, carissimo Lucilio: toccherà presto a noi di arrivare là dove lui è già arrivato e noi ce ne affliggiamo; e forse, se i sapienti dicono la verità e c'è un luogo che ci accoglie tutti, l'amico, per noi scomparso, ci ha solo preceduti. Stammi bene."

05/09/08

Il Re dei Ragni e la Principessa Verde



Questo è un regalo, o meglio, una parte di un regalo per il matrimonio di una mia cara amica.
Assieme ad altri abbiamo realizzato una piccola favola celebrativa delle nozze. Io, ovviamente, mi sono cimentato nella realizzazione dei disegni oltre che della storia.
Eccone qua un esempio.

14/08/08

Inferno Cover 03 - WIP - parte II

Ed eccovi un piccolo confronto. L'immagine in alto è quella recentemente modificata e, sotto, quella del 2006. Dalla prima alla seconda c'è una differenza di un pomeriggio di lavoro dalle 14 alle 19 circa con pause qui e là per i dolori alla mano (non sono più abituato ad impugnare una penna per così tanto tempo!).

Ci son evidenti revisioni in alcuni punti, ma in altri è più sottile l'intervento... spesso di alcune linee o piccole modifiche di proporzioni.

Qui sotto ho inserito alcuni dettagli a confronto in "dopo e prima". Si nota fin da subito il passaggio da grayscale del disegno del 2006 alla bitmap del disegno attuale. L?effetto rende più granata l'immagine (quasi più ruvida e seghettata), tuttavia se a video non produce grandi effetti in stampa rende un nero dettagliato e perfetto.

Qui a lato, un dettaglio per osservare le modifiche "random". Nel caso specifico ho aggiustato un po' la gamba della Vedova Nera che era mal strutturata nella congiuntura del ginocchio. Per l'Uomo Ragno invece ho inserito il braccio destro mancante ed armonizzato le linee del corpo. Si nota in estremo lato la spada del Cavaliere Nero. Qui ho semplicemente modificato lo spessore delle linee per dare l'effetto di una luce proveniente dall'alto.

Inferno Cover 03 - WIP

Parlando dei miei disegni con un'amica, mi è rivenuta tra le mani la cover, mai ultimata, che anni addietro avevo iniziato a disegnare per il crossover Inferno2 un progetto della fan-fiction Marvel IT.

Qui a lato potete vedere un po' di ulteriori rifiniture fatte oggi. La particolarità è che, avendo lavorato con il pennello ed a soli 200 dpi, ho convertito l'immagine in bitmap ed aumentato la definizione. Ora non ci sono più "grigi".



Qui trovate il punto di partenza (era il dicembre '06 T_T).

La principale attività svolta è di rifinitura. Con l'esperienza dell'inchiostratura manuale ho aggiustato una serie di errori precedenti e aggiunto ombre e, spero, tridimensionalità qua e là.

03/08/08

La volpe ... e l'uva! ;P

Quest'anno, le mie usuali vacanze in Val di Cogne hanno portato decisamente buoni frutti a livello di animali visti ... ed ovviamente fotografati.

Qui posto alcune foto fatte con il cellulare, ahimè avevo lasciato la macchina fotografica a casa!



Sì, la Volpe sembra addomesticata e, forse, lo è visto che ci ha seguito per buona parte del sentiero e si è pure messa in "posa" per la prima foto.






23/07/08

Pensieri tra i monti...

Questa è veramente una perla del buon Seneca, anche se il post è stato creato a settembre, ho voluto inserirlo quando effettivamente ho letto questo breve passo.

Tratto da Seneca: Lettere morali a Lucilio, Libro I, 9

"1 Tu vuoi sapere se Epicuro ha ragione a criticare in una sua lettera quanti dicono che il saggio basta a se stesso e che perciò non ha bisogno di amici. È un rimprovero che Epicuro rivolge a Stilbone e a chi è convinto che il sommo bene sia un animo che non patisce. 2 È inevitabile cadere nell'equivoco se si vuole sbrigativamente tradurre $PðÜèåéá$ con una sola parola e precisamente: impatientia. Può infatti, intendersi il contrario di quello che vogliamo sottolineare. Per noi si tratta dell'uomo che rifiuta la sensazione di qualsiasi male: c'è il rischio di interpretarlo, invece, come uno che non può sopportare nessun male. Vedi, dunque, se non è preferibile parlare o di un animo invulnerabile o di un animo al di là di ogni sofferenza. 3 Questa è la differenza tra noi e loro: il nostro saggio vince ogni avversità, ma l'avverte; il loro neppure l'avverte. In comune abbiamo l'opinione che il saggio è autosufficiente; e tuttavia, egli vuole avere un amico, un vicino di casa, un compagno di vita. 4 E guarda quanto è autosufficiente: certe volte di sé gli basta una sola parte. Se una malattia o un nemico lo hanno privato di una mano, se per sventura ha perso uno o tutt'e due gli occhi, anche così ridotto, sarà soddisfatto, e il corpo sconciato e mutilato gli andrà bene non meno di quando era integro. Ma se non rimpiange ciò che gli è venuto a mancare, questo non significa che preferisce la menomazione. 5 Il saggio è autosufficiente non nel senso che vuole essere senza amici, ma che può stare senza amici; e questo "può" significa che, se perde un amico, sopporta con animo sereno. Ma non sarà mai senza amici: può crearsene altri in breve tempo. Come Fidia, persa una statua, ne avrebbe fatta subito un'altra, così questo artefice di amicizie, perduto un amico, lo sostituirà con un altro. 6 Mi chiedi come si possa stringere presto un'amicizia? Te lo dirò se stabiliamo che io ti paghi subito il mio debito e per questa lettera facciamo pari. Dice Ecatone: "Ti indicherò un filtro amoroso, senza pozioni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere amato, ama." Non solo dalle amicizie sicure e di vecchia data si ricava grande piacere, ma anche dal cominciarne e dal procurarsene di nuove. 7 Tra chi ha un amico e chi lo cerca c'è differenza, come tra il contadino che miete e quello che semina. Il filosofo Attalo era solito dire che farsi un amico dà più gioia che averlo, "come al pittore procura più gioia l'atto di dipingere che l'opera finita." L'attendere con zelo a un lavoro dà di per sé un grande piacere: non ne prova, invece, uno uguale chi, finita un'opera, toglie mano. Gode ormai del frutto della sua arte: dipingendo, invece, godeva dell'arte stessa. I figli adolescenti dànno più frutti, ma da piccoli ci dànno una felicità più dolce.8 Ritorniamo ora al nostro tema. Il saggio, anche se è autosufficiente, vuole, però avere un amico, se non altro per esercitare l'amicizia, e perché una virtù così nobile non languisca; non lo fa per il motivo dichiarato da Epicuro nella medesima lettera, e cioè "per avere chi lo assista se ammalato, chi lo soccorra in carcere o in miseria", ma per avere qualcuno da assistere lui stesso, nelle malattie, o da liberare se prigioniero dei nemici. Se uno si preoccupa solo di sé e perciò fa amicizia, sbaglia. L'amicizia finirà, come è cominciata: si è procurato un amico perché lo aiutasse nella prigionia: non appena ci sarà rumore di catene, costui sparirà. 9 Sono le amicizie cosiddette opportunistiche: un'amicizia fatta per interesse sarà gradita finché sarà utile. Così se uno ha successo, lo circonda una folla di amici, mentre rimane solo se cade in disgrazia: gli amici fuggono al momento della prova; per questo ci sono tanti esempi infami di persone che abbandonano l'amico per paura, e di altre che per paura lo tradiscono. L'inizio e la fine fatalmente concordano. Chi è diventato amico per convenienza, per convenienza finirà di esserlo. Se nell'amicizia si ricerca un utile, per ottenerlo si andrà contro l'amicizia stessa. 10 "Perché, dunque, ti fai un amico?" Per avere qualcuno per cui morire, qualcuno da seguire in esilio, da strappare alla morte anche a prezzo della mia vita: quella che tu descrivi non è amicizia, ma traffico, che mira a un profitto e guarda ai possibili vantaggi. 11 L'amore senza dubbio somiglia un po' all'amicizia; lo si potrebbe definire un'amicizia dissennata. Si ama forse per denaro? Per ambizione o per desiderio di gloria? L'amore di per sé trascura tutto il resto e accende negli animi un desiderio di bellezza e la speranza di un mutuo affetto. Ma come? Da una più onesta causa può nascere un sentimento ignobile? 12 "Ma ora non stiamo discutendo," potresti ribattere, "se l'amicizia si debba ricercare per se stessa." E, invece, è questa la prima cosa da dimostrare, poiché, in tal caso, vi si può accostare chi è autosufficiente. "E come, dunque, ci si accosta ad essa?" Come a un sentimento bellissimo, non per lucro, né per timore dell'instabilità della sorte; se uno stringe amicizia per opportunismo le toglie la sua grandezza.

13 "Il saggio è autosufficiente". I più, caro Lucilio, interpretano male questa espressione: allontanano il saggio da tutto e lo costringono dentro il suo guscio. Bisogna allora chiarire il significato e i limiti di questa frase: il saggio è autosufficiente per vivere felice, non per vivere; a questo scopo gli occorrono, infatti, molti elementi, per vivere felice solo un animo onesto, fiero e noncurante della sorte. 14 Voglio ora indicarti anche la distinzione fatta da Crisippo. Egli dice che il saggio non sente la mancanza di niente e, tuttavia, ha bisogno di molte cose: "Lo sciocco, invece, non ha bisogno di niente, perché non sa servirsi di niente, ma sente la mancanza di tutto." Il saggio ha bisogno delle mani, degli occhi e di molte altre cose indispensabili alle attività di ogni giorno, ma di nessuna sente la mancanza; sentire la mancanza di qualcosa deriva dalla necessità, mentre al saggio niente è necessario. 15 Quindi, per quanto sia autosufficiente, ha bisogno di amici e desidera averne il più possibile, ma non per vivere felice: è felice anche senza amici. Il sommo bene, cioè la felicità, non cerca al di fuori mezzi per realizzarsi; è un bene interiore e nasce tutto da se stesso; diventa schiavo della sorte se ricerca una parte di sé all'esterno. 16 "Quale sarà la vita del saggio se, gettato in carcere o relegato in terra straniera o costretto a una lunga navigazione o sbattuto su una spiaggia deserta, rimane senza amici?" Sarà simile a quella di Giove, quando alla fine del mondo, scomparsi gli dèi in un tutt'uno e cessando per qualche tempo l'ordine naturale delle cose, si riposerà chiuso in sé abbandonandosi ai suoi pensieri. Il saggio fa qualcosa di simile: si ritira in sé, sta solo con se stesso. 17 Finché gli è possibile ordinare le sue faccende a suo piacere, è autosufficiente e prende moglie; è autosufficiente e genera figli; è autosufficiente e tuttavia non potrebbe vivere se dovesse vivere senza nessuno. All'amicizia non lo porta nessun interesse personale, ma una naturale inclinazione; come in altri sentimenti, anche nell'amicizia c'è un'innata attrattiva. Come esiste l'odio per la solitudine e la ricerca di associazione, come la natura lega uomo a uomo, così anche in questo sentimento c'è uno stimolo che ci spinge a ricercare le amicizie. 18 E tuttavia, pur amando molto gli amici, che mette sul suo stesso piano, o che spesso addirittura antepone, il saggio delimiterà in sé ogni bene e ripeterà le parole di quel famoso Stilbone, lo stesso che Epicuro critica nella sua lettera. Costui, dopo la caduta della sua città, in cui aveva perso moglie e figli, uscì da solo, e tuttavia sereno, dall'incendio generale; gli fu chiesto da Demetrio, che ebbe poi il soprannome di Poliorcete per le città da lui distrutte, se avesse perso qualcosa. "Tutti i miei beni," rispose, "li ho con me." Ecco un uomo forte e valoroso! Egli vinse il nemico vincitore. 19 "Non ho perso nulla," disse: e costrinse il nemico a dubitare della propria vittoria. "Tutti i miei beni li ho con me": senso di giustizia, virtù, saggezza e soprattutto l'intelligenza di non ritenere un bene ciò che può essere tolto. Ci meravigliamo vedendo certi animali che attraversano indenni il fuoco; quanto è più ammirevole quest'uomo che uscì illeso e indenne dalle armi, le rovine, le fiamme! Vedi quanto è più facile vincere tutto un popolo che un solo uomo? Sono parole uguali a quelle del filosofo stoico: anch'egli porta i suoi beni intatti attraverso la città in fiamme: è autosufficiente e in questi confini delimita la sua felicità. 20 Non pensare che solo noi pronunciamo nobili parole; lo stesso Epicuro, censore di Stilbone, proferì una frase simile, e tu prendila per buona, anche se per oggi ho già pagato il mio debito: "Se pure è padrone del mondo intero, è un infelice l'uomo che non giudica ingentissimi i propri beni." Oppure, se in questo modo ti sembra espresso meglio (bisogna badare più al significato che alle parole): "Chi non si ritiene molto felice, anche se è padrone del mondo, è un poveretto." 21 Perché tu sappia poi che questo è un concetto comune, appunto perché dettato dalla natura, leggerai nei versi di un poeta comico:

Non è felice chi non pensa di esserlo.

Che importa qual è il tuo stato, se a te non sembra buono? 22 "E come?" ribatti "se si definirà felice uno vergognosamente ricco e quell'altro, padrone di molti schiavi, ma schiavo di più persone ancora, diventeranno felici per la loro frase?" Non importa quello che dicono, ma quel che pensano, e non quello che pensano un giorno solo, ma quello che pensano sempre. Non temere, poi, che un bene tanto grande tocchi ad un uomo indegno: solo il saggio è contento delle cose sue; gli sciocchi, invece, sono tormentati dal disgusto di se stessi. Stammi bene."

21/05/08

Piccolo stop!

Azz... l'HardDisk del mio povero MACMINI è morto! Pace all'anima sua!
Altro piccolo stop nel disegno dovuto a mille impegni di lavoro e di studio! Ma non vi preoccupate l'estate si avvicina! ^_-

13/04/08

Battle for Westnoh


Primi schizzi: bozzetti molto rapidi fatti in 5 /10 min.





Sulla base dei bozzetti ho iniziato a dipingere velocemente. Il "RE" è la parte su cui ho iniziato a lavorare per prima. Il goblin è ha ricevuto una semplice pittura per distinguerlo dal fondo bianco.






Senza le matite di riferimento il "RE" prende forma.

Esercizi pasquali

Ahimè il tempo di postare è stato tiranno e così ora per allora, aggiungo qualche esercizio fatto durante il periodo pasquale, tra un pranzo e l'altro.

Partiamo con un po' di "mani". Era da un po' che non mi cimentavo nella realizzazione di qualcosa di molto studiato ed infatti all'inizio ho avuto alcune difficoltà (parte destra in basso dell'immagine).

Qui a fianco, invece, varie prove di volti. Il tentativo come al solito è quello di cercare di riprendere le varie particolarità "etniche" dei volti.

12/04/08

Dopo una lunga pausa...

Nonostante i miei buoni intenti, tra impegni di lavoro e di studio sono volati questi quattro/cinque mesi.
Confido tuttavia di postare a breve un po' di cosette che si sono accumulate sul tavolo nel mentre.