06/08/14

L’essenza della paternità: 6 semplici lezioni

Mi sono permesso di tradurre un articolo che trovate, nel suo testo integrale, qui è di Leo Babauta
Sono padre da 21 anni, ho 6 figli e ho amato ogni momento complicato memento dello stare con loro.
Adesso ho mio fratello più giovane che diventerà padre questo mese ed è decisamente spaventato dalla paternità. Non è sicuro di fare un buon lavoro ed ha paura di fallire come padre.
I posso dirgli questo: essere padre è una delle cose più difficili e che mi hanno spaventato di più nella vita. Tutto a d’un tratto avevo 19 anni e dovevo badare ad una piccola e fragile vita umana, così preziosa e cara ma anche così esile e delicata. Ed ero completamente impreparato - nessuna lezione a scuola mi aveva preparato a ciò ed avevo imparato poche lezioni dalla vita all’epoca.
È stata la più terrificante esperienza di tutta la mia vita ed è stata anche quella che mi ha ricompensato di più.
Molto più gratificante di sposarmi, di correre ad una ultramaratona, di inviare un’attività di successo, di aiutare centinaia di persone a cambiare la loro vita con il mio esempio.
Ma ad essere onesto, facevo schivo all’inizio.
Il mio più grande problema, a parte la desolante mancanza di conoscenza di cosa diavolo stavo facendo, era un senso di inadeguatezza. Mio figlio doveva fare ciò che dicevo, comportarsi un certo modo, crescere nella persona che io volevo fosse. Ciò è ridico, ora lo so, ma all’epoca mi creò ogni tipo di conflitto.
Ora vedo la paternità non come l’attività di uno scultore ma  come un allevatori di gatti. Un padre non deve plasmare un figlio nel suo ideale di persona perfetta … deve allevarlo, riempirlo di amore e farlo cresce in qualsiasi cosa lui è già.
E così per i giovani uomini che devono diventare padri, ed ovviamente le giovani donne che devono diventare madri a loro volta (perché non c’è molta differenza a parte l’anatomia tra uomo e donna) … ecco i miei pensieri sull’accudire i gatti. Ricordatevi che ho violato questi consigli ripetutamene ed ho imparato la lezione sulla mia pelle.
1) Il vostro primo compito è quello di amarli e di esser lì per loro. 
Questo è il vostro compito principale su ogni altro.  Ovviamente dobbiamo tenerli al sicuro e nutrirli e vestirli e cambiare i loro pannolini - insomma tenerli in vita - e questo è importante, ma questo è lo sforzo minimo. Non è poi così difficile tenere in vita un bambino finché non diventi un adulto. Chiunque può farlo con un minimo di sforzo.
Ciò che è veramente importante è che il bambino cresca in un uomo che è amato. Fare ciò, tuttavia, non è semplice come sembra; nel nostro compito di far crescere il nostro bambino in quel che vorrà essere tenderemo a spingerlo, giudicarlo, avere aspettative, rimbrottarlo e scavare solchi tra il nostro ed il suo cuore. Ma alla fine, tutte queste cose finiscono per essere d’intralcio alla nostro compito principale: di farli sentire amati.
Se alla fine della vostra vita potrete dire che voi ci siete stati per vostro figlio e lui o lei si è sentito amato da voi, allora voi sarete stati dei buoni genitori.
2) Il vostro esempio è molto più importante delle vostre parole.
Spesso diciamo a nostro figlio di fare il bravo e glielo urliamo e così facendo non gli insegniamo ad essere bravo, ma ad urlare (solo ovviamente se lui è la persona più forte nel rapporto). Quando li puniamo, loro imparano come si punisce e non qualunque lezione noi crediamo di impartigli. Quando li mettiamo in castigo loro non imparano a condividere come noi pensiamo.
Se volete che i vostri figli crescano sani, voi dovete fare esercizio e mangiare cose sane. Se volete che vostro figlio trovi un lavoro che lo appassioni, fatelo voi stessi. Se volete che vostro figlio legga allora spegnete la TV e leggete. Se volete che vostro figlio non giochi ai videogames tutto il giorno, spegnete il vostro computer.
3) Un abbraccio è più forte di una punizione.
Un abbraccio consegue il vostro obbiettivo (di amare), mentre una punizione è l’esempio che diamo ai nostri figli (di punire quando qualcuno sbaglia). Quando un bambino si comporta male, questo è sicuramente un errore. Ma siamo coi adulti immuni dagli errori?  Non ci siamo mai arrabbiati o comportati male o mai ceduto alle tentazioni o, infine, mai mentito? Se abbiamo fatto anche solo una di queste cose, perché giudichiamo nostro figlio per queste stesse cose e lo puniamo addirittura?
Ciò che è più importante di giudicare o punire quando un bambino sbaglia e si comporta male è quello di comprenderlo. L’empatia. Mettersi nei suoi panni. Cosa vi aiuterebbe in una situazione simile a quella di vostro figlio ? Avere compassione. Dare un abbraccio, dimostrare come una brava persona si comporta attraverso l’esempio di un abbraccio. E sì, certamente, parlare del problema, fare in modo che vostro figlio capisca che il suo comportamento non è corretto, fargli capire come si deve essere sentita la persona che loro hanno danneggiato, ma imparare a comprendere gli altri è possibile solo attraverso l’esempio che viene da voi stessi.
4) Fidatevi di loro.
Lasciate che prendano i loro rischi ed eventualmente falliscano e fategli comprendere che è OK fallire ed è OK prendere un rischio. Non trasmettetegli la paura di prendere un qualsiasi rischio  o di preoccuparsi costantemente della sicurezza o di commettere un errore ed essere punito per questo. Lo sbaglieranno e la vostra reazione a tali errori è molto più importante dell’errore che commetteranno. Dovete dimostragli che un fallimento è un esperimento compiuto con successo se da esso si impara qualcosa di utile.
5) Lascia che siano ciò che vogliono essere.
In ogni caso non potreste controllarli. Potreste tenere molto ad una cosa ma loro no. Potrete pensare che le cose  che interessano a vostro figlio sono di poco valore ma è ciò che a loro piace, non ciò che sono. Lasciate che si esprimano secondo la loro indole. Lasciate che comprendano le cose in autonomia. Lasciateli fare le loro scelte, i loro errori, gestire i loro problemi interpersonali, di modo che possano diventare autosufficienti il più velocemente possibile.
6) Leggete con loro. Giovate con loro. Camminate con loro. Guardate le stelle con loro e stupitevi delle meraviglie dell’universo con loro. Fate i biscotti assieme. Ascoltate la loro music e danzate con loro. Salutateli al mattino con un  grosso e caldo sorriso ed un abbraccio sincero. Fate i puzzles assieme, costruite un robot assieme, entrate con lui nel castello sotto la coperta, pretendete di essere un principe o uno Jedi con loro, raccontategli storie che vi siete inventati per loro, correte fuori con loro, disegnate assieme, fate musica o video assieme, cantate stonati assieme, andate in piscina assieme e a correre ed in bici e giocate con loro.
Ogni momento che avete con i vostri figli è un miracolo e poi all’improvviso loro crescono e vanno per la loro strada e diventano la persona che devono essere e capiscono chi sono e vengono feriti ed hanno bisogno di una spalla su cui piangere ma non hanno più bisogno di voi.
E questa è la fine, la paternità è essere lì per i vostri figli fino a che non hanno più bisogno di voi, fino a che non hanno bisogno ancora una volta. Non è tuttavia un compito privo di ricompense, perché i vostri figli vi ringrazieranno ogni giorno con il loro amore, la loro presenza ed i loro sorrisi. 
È una gioia essere padre.